Colori stranieri

Circa il 28% della popolazione residente in modo permanente in Ticino è straniera.
Partendo da questo dato statistico ho voluto sviluppare il mio nuovo progetto fotografico.
L’intenzione non è stata quella di documentare esclusivamente le nazionalità numericamente più importanti (italiani, portoghesi, tedeschi e serbi), ma di cercare anche quelle popolazioni di « minoranza » che, magari più a fatica, si sono integrate nel nostro territorio (Nepal, Mongolia,..).
Ciò che li accomuna, é la formulazione di un’espressione in particolare: « Da noi… ». Questa appare come la tipica esternazione di chi ha intrapreso un nuovo percorso di vita lontano dalla propria terra d’origine. Non é da sottovalutare il fatto che la nostalgia per il proprio paese, quando marcatamente presente, può trasformarsi in sofferenza malgrado ed indipendentemente da una buona integrazione.
Adattarsi ad un nuovo mondo non è facile, alcuni di loro hanno sentito il bisogno di tornare a vivere per un periodo nel proprio paese, altri sono riusciti a gestire questa lontananza attraverso le più svariate attività: aderendo alle comunità straniere presenti in Ticino, cucinando il proprio cibo tradizionale per il prossimo, offrendo aiuto umanitario, proponendo corsi di danza, indossando i vestiti del proprio folclore tradizionale.
Gli abiti ritratti nelle fotografie possono a mio parere diventare, per gli occhi di uno svizzero, un elemento utile a meglio comprendere le diversità che abbiamo con i popoli rappresentati nel progetto e nel contempo possono esserci d’aiuto per realizzare quanto siano diversi anche tra di loro. Per i protagonisti delle immagini invece, indossare il vestito del proprio paese è stata un’orgogliosa occasione per sentirsi più vicini alla terra d’origine: si tratta di qualcosa che va oltre al semplice gesto del « coprirsi », gli abiti espletano precise funzioni e simboleggiano altrettanto precisi ed importanti concetti: dal capo tribù all’appartenenza ad una casta specifica, dalla festa di capodanno a quella nazionale.
“Colori stranieri”, oltre a voler raffigurare in immagini le diversità culturali presenti sul nostro territorio, vuole provare ad avvicinare chi osserva le immagini ad identità personali e culturali solitamente percepite come più lontane di quanto in realtà non siano e l’idea di ritrarli nei dintorni del proprio domicilio serve a rafforzare questo concetto.